La storia della famiglia Cafissi in questa via di Firenze inizia in anni molto più recenti. Fra gli anni ’30 e ’40 del Novecento, il nonno Rolando inizia la sua attività di intagliatore in Borgo San Jacopo, la via che collega Ponte Vecchio e Ponte Santa Trinita. Inizialmente Rolando intaglia specchiere, bracci dei lampadari, sculture e piccoli oggetti. Ma via via che diventa più bravo, e richiesto dal mercato, allarga gli spazi destinati al laboratorio e al magazzino. Anche perché nel frattempo aveva ampliato l’offerta: non più soltanto oggettistica, ma anche mobili e complementi d’arredo.
L’intaglio e il decoro artigianale, unitamente alle dorature con foglia similoro, trasformano il legno in mobili dall’aspetto raffinato: testate del letto, cassettoni, comò e piccole vetrine. In seguito l’attività viene portata avanti dalla figlia e dopo di lei dai nipoti, ovvero Andrea e Barbara che oggi gestiscono l’azienda Cafissi 1948, trasferita negli anni Duemila in una zona più decentrata. Una volta svuotati gli spazi dove erano cresciuti, fra l’odore del legno e gli insegnamenti del nonno, Andrea e Barbara non hanno avuto dubbi. Hanno deciso di aprire la porta di quella che per la famiglia era una seconda casa a chiunque voglia conoscere un pezzetto della storia di Firenze.
Negli anni ’50 e ’60 Borgo San Jacopo era piena di artigiani: c’era chi realizzava lampadari in cristallo, chi lavorava l’argento e chi la pelle, e chi come nonno Rolando intagliava mobili. Camminare per la strada era un’esperienza incredibile fatta di rumori, sorrisi e odori. Da tutto il mondo attori e personaggi famosi venivano a fare acquisti in queste botteghe. Si narra ancora di quando Grace Kelly passò di qua con la sua eleganza.
Oggi voi potete rivivere parte di questa atmosfera quando varcate la soglia del palazzo e immaginare com’era la Firenze degli anni ’50.